Realizzato nel laboratorio “Grandi modelli idraulici” del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, il “simulatore di frane” è un vero unicum per le dimensioni, la sensoristica installata e la flessibilità d’uso. Rende realizzabile lo studio dei diversi tipi di terreno, creando uno scenario quanto più possibile realistico per arrivare a prevedere in quali condizioni si possa verificare un movimento franoso.
Per esempio, sono stati prelevati grandi campioni di terreno a Sarno, teatro di colate di fango nel 1998. Altri studi sono in corso per gli smottamenti avvenuti ad Ischia.
Vengono simulati vari tipi di pioggia, per registrare, attraverso i diversi sensori, la risposta del terreno. E’ possibile inclinare la macchina fino a 50 gradi, per arrivare al momento dello scivolamento a valle. E questo permette di sapere come e quando si possano innescare i fenomeni franosi e come si propagano, per attivare dispositivi di allerta.
Si tratta di conoscenze che vengono messe a disposizione di enti ed industrie, anche per testare materiali utili a realizzare barriere di contenimento. Ed esiste una collaborazione con la Protezione Civile.
Intervista a Giovanna Capparelli, Prof. Associato Dipartimento DIMES Unical