Vedere, e sentire, un gruppo di bambini giocare a nascondino per strada, mi ha riempito il cuore di gioia. Il loro vociare felice, il loro rincorrersi festoso, gli occhietti vivaci. Ecco cosa ho visto. Una mamma li controllava, severa, da un balcone. Ha visto che li guardavo. Ma non si è preoccupata. Ha visto il mio sorriso. Ha capito che stavo tornando indietro di almeno 40 anni. In una via Roma, nel centro di Cosenza, a doppio senso di circolazione. Ma quando di auto ce n’erano davvero poche. Ho visto i bimbi che eravamo. Spensierati. Ho visto una speranza. Forze giocheranno ancora così. Forse loro riusciranno a sfuggire a playstation e facebook, i mostri che abbiamo creato per loro. Forse saranno vere, reali persone che andranno oltre i whatsapp. Litigheranno, si divertiranno. Sbaglieranno e cresceranno. Assaporeranno la vita. Senza schermi. Vivranno. Forse saranno umani. E io, osservandoli, lo sono un po’ di più, stasera. Tanto che avrei voluto giocare con loro. Quella mamma dal balcone l’ha capito.