Decine di tonnellate di sottoprodotti della lavorazione del caffè finiscono ogni anno in discarica. Si tratta della sottile pellicola che avvolge i chicchi. E che adesso sarà possibile riciclare, grazie ad un accordo tra l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’azienda Caffè Mauro, con il coinvolgimento del Dipartimento di Agraria.
Gli scarti di lavorazione sono una vera ricchezza: contengono carbonio, azoto, vitamine, sali minerali e prodotti fenolici, utili per realizzare mangimi animali, fertilizzanti e per migliorare la qualità dei nostri cibi. Ma si possono usare anche per la produzione di energia e perfino per realizzare nuove miscele di calcestruzzo.
La sinergia tra industria e università ha già prodotto l’assunzione di due studenti e la partecipazione a tirocini retribuiti per decine di altri. Caffè Mauro ha anche un altro progetto, da sviluppare con la Facoltà di Ingegneria: l’utilizzo della termografia in 3D per rilevare i guasti degli impianti industriali. Ma questa è un’altra storia.