E’ tornato Berlusconi? No. Ha perso il PD? No

(scritto da me per QuiCosenza.it).

E’ tornato Berlusconi? No. Ha perso il PD? No

Non se n’è mai andata la solita politica. Elezioni amministrative: un test di livello nazionale? Assolutamente no.

COSENZA – Come al solito, nelle elezioni amministrative non vincono quasi mai le idee o le proposte, che spesso sono del tutto banali ed omologate, ma vince chi ha più liste, spesso tutte “civiche” ma che, in realtà, sono solo la maschera dei partiti, che vi si nascondono dentro. Alle amministrative vincono i portatori di voti. E finchè non si cambia la legge elettorale, chi si presenta con una sola lista (vedi Movimento 5 Stelle) ha davvero pochissime possibilità di vincere. Perchè nelle amministrative nelle liste ci sono tuo fratello, tuo cugino o il vicino di casa, o l’amico del cuore dell’elettrauto che ti ha fatto lo sconto (e ti chiede il voto…) e allora tu che fai? Ti tappi il naso e fai contento i parenti o l’elettrauto. Tanto, per un voto… che vuoi che sia?

E invece è proprio lì che ti sei fregato con le tue mani. Perchè poi avrai eletto un sindaco magari inetto, che si è circondato solo di portatori di voti. Di gente che sa chiederlo, il voto, e che magari riesce a muovere amici e parenti grazie a promesse varie. Che poi dovrà mantenere. E così ci ritroviamo poi assessore chi non ha alcuna capacità se non quella di farsi votare. E che poi, da assessore, deve anche rendere i favori. E se i favori li ha chiesti anche a persone poco “raccomandabili”, di fatto poi chi credete che governerà il vostro Comune? E a tutto questo aggiungiamo la bassa affluenza al voto, che al ballottaggio è stata addirittura solo del 46%. Che vuol dire, anche se non ve lo dirà chiaramente mai nessuno, che è andato a votare solo chi aveva davvero un interesse diretto. Gli altri, quelli che “la politica non mi interessa”, sono andati al mare.

Ma non ci sarebbero mai andati se ci fosse stata la finale di Champions. E questo basta a sottolineare la maturità dell’elettore medio. Solo in casi particolari la gente ha votato in maniera diversa. Vedi a Roma, quando, dopo decenni di malagestione, e dopo i clamorosi fatti di mafia capitale, i partiti sono precipitati, dando via libera al Movimento 5 Stelle. Che invece, lo ripeto, continuerà a non essere vincente mai in nessuna competizione locale che riguarda le grandi città. Perchè si presenta con una sola lista. Che vuol dire pochi parenti o amici che possono votare i suoi candidati. Cosa diversa nei piccoli centri, dove ogni candidato a sindaco è normalmente sostenuto da poche liste e quindi chi ha una sola lista se la può giocare quasi alla pari. Questa analisi non la sentirete mai dagli esponenti dei partiti “tradizionali”. A loro non conviene che si illumini l’elettore con idee simili.

Quindi, per tornare all’affermazione iniziale, è tornato Berlusconi? Assolutamente no. E non ha perso il PD. Hanno solo vinto i candidati che hanno messo in campo più “portatori di voto”. Come ai vecchi tempi. I cinquestelle, se hanno fallito, lo hanno fatto solo nel senso che davvero non sono riusciti a scalfire neanche un po’ la mentalità dell’elettore medio italiano. Che, se vota, vota per parenti ed amici. Se proprio non può, come alle elezioni politiche nazionali o alle europee, dove conoscere direttamente il candidato è meno consueto, allora fa uno sforzo sovrumano: sceglie liberamente. E in taluni, rarissimi, casi si narra che possa perfino arrivare ad informarsi su chi sta votando.